Ciao lettori,
eccoci a un nuovo appuntamento con la rubrica in collaborazione con Baba. Se vi siete persi il primo post, qui avete la possibilità di leggere di cosa si tratta, e magari prendere qualche spunto di lettura.
Siete curiosi di sapere cosa abbiamo combinato io e Baba?

Cara Baba, come stai?
Io sono tornata da una recente fuga “d’amore” a Roma e sento già la mancanza di quei giorni e l’estate addosso. Sì, perchè come canta il famoso Jovanotti, si respirava già l’aria di libertà e di sole che ti stropiccia i vestiti. Sono stati pochi ma vissuti intensamente. Avevamo davvero bisogno di staccare la spina, allontanarci da Torino e pensare solo a noi due. Tutto il resto del mondo è restato fuori. Anche se a volte è difficile, certe anche impossibile, non bisogna mai dimenticarsi che non si vive per sopravvivere ma per vivere. E una breve gita fuori porta mi sembrava l’idea migliore per recuperare un po’ di quel tempo che gli impegni/obblighi giornalieri ti portano via. Anche la giovane Agnese, la protagonista di Tutta colpa della mia impazienza, era pronta per partire all’insegna della sua vacanza di fine anno, ma il destino le ha riservato un piano di riserva. Purtroppo dovrà rimanere a Terzi, piccolo paese della campagna lombarda, per un tempo al momento impreciso e dovrà dividere il suo spazio vitale con il nuovo arrivato Marco. Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che il promettente e distante medico le ispiri tutto tranne che una iniziale simpatia. Non sembra dello stesso parere Ade, il suo pseudo-ragazzo, borchie, look da ragazzo fuori tempo e una intelligenza superiore alla media.
Agnese è tutto tranne che la ragazza “da parete”. Non riesce a stare ferma, è un vulcano di idee, pronta a battersi per le giuste ragioni, impaziente(come dice il titolo), con il cuore che corre più veloce di lei, un coniglietto travestito da leone, ed estremamente curiosa. E sarà proprio questa curiosità a metterla nei guai.
Un romanzo che profuma di panni stesi al sole, di abiti leggeri, di un’estate che scalpita, di fiori raccolti, di aria  croccante, di corse a perdifiato, di primi batticuore, e di vento tra i capelli.
La parola d’ordine di questo romanzo è coccolarsi.
Sì, perchè promette, in un concentrato di circa 240 pagine, un viaggio di sola andata tra passato e presente della durata di 8 anni, delicato e avvolgente come un fiore che si apre al mondo.
Ci troviamo di fronte a un romanzo fresco, senza sbavature, adatto per questa primavera inoltrata, pieno di buoni sentimenti e con un pizzico di giallo. Possiede tutti gli ingredienti perfetti per regalarci una scoppiettante avventura senza alzarci dal divano. Non male, no?
E tra maturità all’orizzonte, misteri irrisolti, ripetizioni di matematica e un cuore che scoppietta come un contenitore di popcorn, scopriremo la bellezza di un romanzo made in Italy.

«Mi prometti che non la perderemo, la capacità di stupirci a vicenda?
E quella di toglierci tutto ciò che c'è di troppo,maschere e vestiti,e ascoltare il nostro respiro nel buio?»

Non so te, ma guardare questa cover mi fa venire voglia di rivoluzionare il mio guardaroba. Di fare il tragico cambio di stagione. Cosa che cerco sempre di tirare fino all’ultimo perchè diventa peggio delle dodici fatiche di Ercole. Mi sto godendo queste giornate di sole e di prime passeggiate con un cono di gelato in mano, speriamo che il tempo non ci giochi brutti scherzi e che resti così per sempre.

Ora sono troppo curiosa di leggere la tua lettera, clicco qui?

Lucrezia Scali
Written by Lucrezia Scali

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