Il 15 settembre Mondadori Electa ha inaugurato ElectaStorie, una nuova collana dedicata al mondo dell’arte, e tra le nuove proposte troviamo il secondo romanzo dell’autrice Francesca Diotallevi, che ci fa rivivere tre intensi anni dell’ amore folle tra Amedeo Modigliani e Jeanne Hebuterne.12037958_10205565889040604_1991178019179980983_n

Sarò sincera con voi, quel poco che so del pittore Modigliani lo devo alle ore di scuola e non conoscevo i retroscena della sua vita e soprattutto della relazione con Jeanne, sua compagna e musa fino alla fine.
Mi sono sempre limitata ad avvicinarmi alle opere di Modigliani con un certo interesse legato strettamente alla sua arte, ma non mi sono mai spinta oltre nel voler approfondire la sua vita come artista. Probabilmente questo si è rivelato un bene perchè ho letto il romanzo senza lasciarmi influenzare da nulla, e per me è stato come avventurarmi in una storia d’amore nuova e mai sentita prima.
Amedeo, je t’aime è la storia di uno dei tanti amori impossibili che la letteratura ci ha raccontato attraverso pagine piene di parole, è una storia che supera le regole e ogni convenzione. Si tratta di un amore disperato, folle, talmente grande da essere travolto da un destino avverso. Sì, è un amore triste e malinconico, può essere condiviso come no e, forse, è per questo motivo che è stato tenuto nascosta per diversi anni dalla famiglia di Jeanne. Un amore discutibile, quello di arrivare a provare una tale intensità di sentimento da annullare qualsiasi altra percezione e, addirittura, noi stessi. Diventare dipendenti da un’altra persona che rappresenta la nostra unica fonte di alimentazione per vivere, per svolgere qualsiasi funzione vitale.
Galeotto fu l’incontro durante una festa a Montparnasse, noto quartiere parigino, e sullo sfondo la Parigi bohémienne del primo dopoguerra.

«La maggior parte delle persone sono una somma di sconfitte e delusioni, che tengono in equilibrio grazie a piccoli attimi di felicità. Si invecchia così, un pezzo dopo l’altro. È così che si va avanti, cedendo parti di sé che non torneranno, lasciando appassire il cuore, avvizzendo nell’attesa della fine.
Non io.»

Amedeo è un uomo affascinante, con quei riccioli scuri, e l’animo impetuoso e non si discosta molto dall’immagine che si era fatta Jeanne, anche se trovarselo di fronte è tutt’altro discorso. Incrocia i suoi occhi che tagliano il fiato, e lo stesso Amedeo rimane affascinato da quelle iridi di un azzurro così intenso, fatti di ghiaccio.
Jeanne è un timido angelo che muove passi incerti verso Amedeo, consapevole della sua tenera età e dei 14 anni di differenza.
Quell’incontro segnerà per sempre la vita di Jeanne perchè ormai nel cuore ha un incendio che sta lentamente bruciando la sua razionalità e l’unica cosa che desidera è abbandonarsi tra le braccia di quell’uomo, e diventare la sua sola ragione di vita.

jeanne-hebuterne

È un amore che attinge a una vasta gamma di colori, che sa cogliere ogni minimina sfumatura, e l’autrice ci conduce in un viaggio non semplice, un viaggio senza ritorno da fare con un pacco di fazzoletti a portata di mano.

Il romanzo si articola in un arco di tempo di tre anni: dal 1917 al 1920 attraverso i ricordi della stessa Jeanne.
Il lettore diventa spettatore della vita sregolata del pittore italiano Modigliani e del tormentato rapporto d’amore con la giovane Jeanne. Davanti ai nostri occhi si dipinge un quadro nitidissimo di quel periodo, ricco di dettagli che si snodano tra realtà e finzione, e ci addentriamo nelle vite dei due personaggi per metterli a nudo di fronte a noi. Con il passare dei mesi si spogliano dei vari strati fino a mostrarsi per quello che sono realmente, due anime tormentate alla ricerca del loro posto nel mondo, alla ricerca della loro realizzazione personale.
L’autrice ha scelto di dare voce a una storia che non è frutto della sua fantasia, ed è anche una scelta coraggiosa perchè la espone a critiche più mirate da esperti in materia. E ancor più coraggiosa è stata la decisione di raccontare questa storia attraverso gli occhi di Jeanne, approfondire un personaggio più fragile e scavare nella sua anima per dare voce alla scelta di una donna che ha messo sempre in primo piano l’amore per il suo Modì e non quello per se stessa. Jeanne si è annullata per l’uomo che amava, e talmente grande era questo immenso amore da portarla a fare un gesto estremo per seguirlo. Amede, je t’aime è un romanzo che si lascia leggere e apprezzare per il lavoro che ha fatto l’autrice, e per la storia così travolgente e forte che non può lasciarci indifferenti. Sono rimasta affascinata dalla penna di Francesca Diotallevi e così ho recuperato il suo romanzo d’esordio, Le stanze buie, che leggerò prossimamente.
Fermi, dimenticavo una cosa importante: l’autrice ha vinto il concorso Neri Pozza per la sezione giovanile e presto arriverà in libreria anche il suo nuovo romanzo. Complimenti!

Lucrezia Scali
Written by Lucrezia Scali

Leave a Comment